Percorsi dell’acqua

Sanza, Le cascatelle dell’Abate

Appena lasciato il paese, la strada per Rofrano e prima ancora per il monte Cervati attraversa un tipico paesaggio delle aree interne, alternando la presenza di antiche costruzioni agricole a fabbricati recenti, che in parte alterano la natura tradizionale dei luoghi. In contrada Verlingieri si intraprende la passeggiata lungo una strada che scende tra vecchie case rurali e abbeveratoi. La meta è il fiume Bussento, che nasce dal Cervati e scorre ai piedi del monte Centaurino, ingrossandosi man mano delle acque di entrambi. Lungo il suo corso più a valle, questo fiume regala meravigliosi paesaggi, che vedono nell’inghiottitoio di Caselle in Pittari e nella Risorgenza di Morigerati sorprendenti espressioni ipogee del carsismo, prima di sfociare nel mare del Golfo di Policastro. Il fiume trae il nome dal bosso, una pianta sempreverde il cui legno durissimo era utilizzato dagli abitanti per farne utensili vari. Un ponte sul fiume, poco distante da quello della strada percorsa, attira la nostra attenzione. È una costruzione medievale a schiena d’asino, in parte rimaneggiata, che attraverso il sentiero Brancato consente di raggiungere il mulino poco distante ma soprattutto fondamentale al superamento del valico della Decollata per poter scendere verso Caselle in Pittari, garantendo il collegamento tra Sanza e la bassa valle del Bussento, dunque tra il Vallo di Diano e il mare. Ponte l’Abate rappresenta uno dei pochi ponti medievali ancora esistenti nella Provincia di Salerno, la maggior parte dei quali si trova nel Cilento. Le fonti sulla sua costruzione sono carenti, come spesso accade per altri risalenti allo stesso periodo, per cui è difficile indicarne una datazione precisa. Porta nel nome il riferimento generico ad un abate, secondo alcuni un predecessore degli abati della badia di San Pietro Apostolo.